Cura dei Bisogni Educativi Speciali per il benessere del singolo nel gruppo. Intervista ad Anna La Prova

“Possono essere diversi i profili caratteriali presenti in una classe: un buon docente è colui che, conoscendo le peculiarità caratteriali di ciascun alunno, riesce a coordinare il progetto educativo con l’armonia del gruppo. “

Il progetto di crescita armonica della persona si inserisce all’interno di un contesto ampio che coinvolge i genitori, principali educatori dei figli, i docenti e il gruppo all’interno del quale avviene il processo educativo e formativo: la classe. 

Per favorire il benessere del gruppo classe la Formazione, l’Osservazione e il Counseling rappresentano gli strumenti di cui si avvalgono le Scuole CEFA per favorire la crescita e la collaborazione tra gli alunni.

Durante la sessione estiva, la Dottoressa Anna La Prova, Psicologa e Psicoterapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale fondatrice di Forepsy, ha realizzato un focus per docenti su ADHD, DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO, BAMBINI PLUS DOTATI negli alunni di Primaria e Secondaria, offrendo loro gli strumenti utili per poter riconoscere e gestire al meglio questi disturbi e creare all’interno dei gruppi un clima positivo e di crescita corale.

Accanto all’attività formativa, alla base dell’attività didattica, nel corso dell’anno sono previste osservazioni di alcuni gruppi classe e il Counseling all’équipe docente per fare in modo che si possa realmente realizzare un progetto educativo personalizzato per tutti e sagomare la relazione con e tra i bambini.

“Il bravo insegnante non è colui che sa cosa fare in caso di emergenza, il bravo insegnante è colui o colei che ha pianificato in anticipo le cose, perché l’emergenza non si verifichi!”

La dott.ssa Anna La Prova risponde ad alcune domande relativa al valore dei focus effettuati e agli strumenti offerti ai docenti CEFA

“Quali sono stati gli obiettivi dei focus su ADHD, DOP e Bambini Plus Dotati?”

Gli obiettivi principali sono stati quelli di dare ai docenti chiavi di lettura specifiche per identificare precocemente chi sono gli alunni con ADHD, DOP e quelli che presentano una condizione di plusdotazione intellettiva, al fine di poter progettare una didattica inclusivaadeguata alle loro caratteristiche.

“Quali difficoltà si riscontrano nel percorso educativo da un punto di vista pratico ed emotivo?

Le principali difficoltà che vivono bambini con un ADHD e un DOP riguardano la sfera dell’autocontrollo. I bambini con un ADHD spesso non riescono a programmare e a portare avanti i loro compiti e a mantenere l’attenzione su uno stesso progetto per un tempo adeguato a terminarlo con cura. Questo fa sperimentare loro un importante grado di frustrazione che purtroppo esaspera vissuti emotivi già spiacevoli. I bambini con DOP, oltre alla difficoltà nell’autocontrollo, sperimentano anche alti livelli di rabbia e di insofferenza verso l’autorità, con conseguente fatica a stare nelle regole di classe e famigliari e a portare avanti i compiti di apprendimento. Riguardo i bambini con plusdotazione intellettiva, invece, essi spesso sperimentano vissuti di noia e depressione in classe, che possono sfociare in comportamenti di iperattività e oppositività, spesso scambiati erroneamente per comportamenti afferenti ad un disturbo.

“Che impatto hanno sulla crescita armonica della classe?”

I bambini con ADHD e DOP, se non vengono gestiti ed inclusi in maniera costruttiva in classe, possono comportare un rallentamento del normale prosieguo delle lezioni, poiché l’insegnante devi occuparsi di gestire eventuali comportamenti dirompenti. I bambini plusdotati possono in maniera similare ma per motivazioni diverse, interrompere l’attività didattica perché richiedono di stimoli ulteriori o perché si stanno annoiando.

“Rinforzi e ricompense funzionano sempre?”

Il rinforzo positivo è uno strumento molto utile nel favorire l’acquisizione di comportamenti desiderati negli alunni con difficoltà nell’autocontrollo, tuttavia queste strategie funzionano se ben progettate ed inserite in un programma di token economy pianificato nel dettaglio a monte e mai improvvisato, che intenda rinforzare il comportamento specifico non appena si presenti. Non funzionano nel caso in cui siano estemporanee e poco “pensate”, senza inserirsi in un programma ben preciso con obiettivi di cambiamento comportamentale specifici. Ecco perché è importante che gli insegnanti siano ben formati su come programmare, applicare e monitorare in itinere un programma di rinforzo positivo.

 “Quali processi può attivare un docente per approcciarsi correttamente a questi problemi?”

Il primo aspetto è quello di osservare con cura e riuscire a ricostruire quali sono i momenti più “a rischio” di esplosione di rabbia o frustrazione. Senza una buona osservazione a monte, diventa difficile intervenire in maniera efficace.

Il secondo punto, una volta avuto chiaro quali sono i momenti più problematici, è quello di agire in anticipo: il bravo insegnante non è colui che sa gestire l’emergenza, ma colui che, conoscendo bene la situazione, riesce a mettere in atto tutta una serie di strategie perché l’emergenza non si verifichi, o si verifichi il meno possibile. Il secondo aspetto è quello di mantenere sempre la prospettiva del disturbo, nel caso dell’adhd e del dop, o della difficoltà a gestire certe emozioni, nel caso dei bambini plusdotati, per non prendere sul personale eventuali provocazioni, ma mantenendo un atteggiamento neutro e autorevole, mai autoritario o lassista, in modo da riuscire a riorientare i comportamenti problematici di questi alunni.