Progetto di solidarietà delle Scuole CEFA: presentazione del progetto sulla Povertà multidimensionale delle scuole in Camerun e Ciad dell’Istituto Superiore di Sanità

Ogni anno le Scuole Cefa sposano un progetto di solidarietà, per sensibilizzare gli studenti verso realtà che hanno bisogno di sostegno.

Quest’anno Chiara Frazzoli, Ricercatrice presso Istituto Superiore di Sanità e genitore CEFA ha presentato un progetto che coinvolgerà gli alunni di Iunior e Petranova International, rendendoli protagonisti e “Ambasciatori di buone pratiche”, in linea con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

“Nelle giornate del 28 e 29 novembre ho avuto l’onore di presentare il progetto sulla Povertà multidimensionale delle scuole in Camerun e Ciad dell’Istituto Superiore di Sanità presso le Scuole CEFA Petranova e Iunior International. Nonostante io non possa dire di essere stata sorpresa (mi era già noto il livello umano e didattico di queste scuole), sono però stata commossa dalla prontezza diffusa della risposta, da parte di insegnanti e allievi, e dal desiderio poderoso e collettivo di muovere e articolare la didattica nel contesto di una maggiore e più profonda esperienza umana.

Attraverso il racconto delle attività di progetto nelle tre grandi tematiche del futuro (la Salute Unica, la Salute Globale, la Salute Olistica e la prevenzione) in soli due giorni abbiamo potuto vedere la bellezza di un lavoro da fare insieme. Interloquendo sui reportage sulle dimensioni della povertà delle scuole del Camerun e del Ciad, i bambini e i ragazzi della primaria e della secondaria verranno a conoscenza dell’esistenza diffusa nel mondo di condizioni di vita molto difficili, inimmaginabili o forse sinora solo lette in qualche racconto. Grazie alla interazione via internet con le scuole in Camerun, entreranno in empatia con bambini della loro età, da essi potranno imparare il valore della autonomia, della essenzialità, della solidarietà nella povertà e nella difficoltà. Grazie al sostegno delle scuole CEFA nella raccolta fondi, una scuola periurbana di più di 1000 bambini e una scuola rurale di una tribù marginalizzata miglioreranno quest’anno i propri indicatori di salute, istruzione, e qualità di vita. Con la costruzione di pozzi, bagni e stazioni di lavaggio delle mani, i nostri bambini e ragazzi impareranno l’impatto delle azioni concrete, ovvero vedranno come si possa cambiare la storia di una intera scuola e, con essa, di migliaia di bambini. Analizzando il problema dell’assenza dei banchi nelle scuole del Ciad, insieme a ricercatori esperti di salute ambientale conosceranno il valore dell’ambiente e delle sue risorse, il valore della economia circolare e il problema dei materiali non riciclabili. E ancora, seguendo i reportage dei microbiologi in Camerun, vedranno la scienza applicata a realtà scolastiche in cui quotidianamente bambini loro pari sono esposti a molteplici agenti patogeni.

Muovendosi fra antropologia, economia, politica, storia, geografia, e guardando alle dimensioni della povertà, i nostri bambini e ragazzi impareranno il valore originale e necessario della integrazione fra discipline scientifiche e umanistiche, che magari ispirerà le competenze nuove che saranno la chiave del loro futuro. Mettendo in gioco le loro abilità umane, scientifiche, umanistiche, e linguistiche i ragazzi realizzeranno con i loro insegnanti tutorial didattici per bambini delle scuole elementari in Camerun e Ciad, aiutandoli così a supplire alla carenza di libri di testo e risorse didattiche. Potranno anche riflettere su strumenti didattici innovativi ed efficaci, qui facilmente accessibili, inviarli e gioire dell’impatto reso.

Nel contesto dei Punti Salute che con il progetto stiamo aprendo nelle scuole elementari pubbliche, ed in fase con i corsi di educazione alla igiene e nutrizione tenuti dai colleghi camerunesi e ciadiani, bambini e ragazzi potranno misurarsi in qualità di «Ambasciatori di buone pratiche» inventando o riproducendo con i loro insegnanti brevi video esplicativi e motivanti, in inglese e francese; sarà interessante anche stimolare argomenti sociali, come il bullismo, e ricevere riscontri dalle classi in Africa.

A partire dalle scuole in cui costruiremo insieme infrastrutture quest’anno, i ragazzi più grandi si confronteranno con il tema fondamentale dei diritti umani, e delle loro violazioni. Unendo le conoscenze della ricerca scientifica, della didattica e della pedagogia, sarà entusiasmante aprirsi a risvolti anche inattesi e significativi, grazie a dinamiche scolastiche (bambini, genitori, insegnanti) e comunitarie apparentemente impenetrabili.

Queste le prime grandi ispirazioni di questi due giorni di lavoro insieme. Io credo che grazie a queste fantastiche scuole inventeremo tutti insieme un percorso di educazione alla cittadinanza globale e questo, scusatemi, davvero mi commuove e motiva.”

Chiara Frazzoli, Ricercatrice presso Istituto Superiore di Sanità e genitore CEFA

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