A Iunior l’attesa del martedì grasso è stata formativa e costruttiva.
Per diverse settimane gli alunni hanno lavorato insieme ai docenti alla realizzazione dei carri allegorici, trasformando le celebrazioni del Carnevale in un esercizio di stile in cui mettere alla prova abilità e competenze trasversali volte a valorizzare la scuola come luogo di condivisione.
Tutti hanno collaborato alla realizzazione dei carri allegorici del Carnival Corner.
Gli alunni della Primaria coordinati dai Maestri di Scienze Motorie hanno realizzato le coreografiche; con i Maestri di Musica hanno scelto ed elaborato le colonne sonore e con quelli di Public Speaking hanno lavorato alla scrittura e l’interpretazione tematica dei carri;
gli alunni della Secondaria coordinati dai prof di STEAM in English, Arte e Immagine hanno realizzato le scenografie;
mentre, il giorno della parata, i genitori hanno svolto egregiamente il ruolo del pubblico .
Le classi di I Primaria hanno rappresentato “PIRATI contro VICHINGHI: l’allegoria della pace” la storia di come una battaglia navale finisca con una partita di pallone, rappresentando come sia possibile scrivere un nuovo finale a un evento ciclico. Grazie a mamma Mocanu per alcuni contributi fotografici delle I^ Primaria.
La II^ Primaria ha realizzato la messinscena di Come un Bruco diventi un Dragone, rappresentando la capacità di adattamento di ciascun essere vivente.
La III^ Primaria ha interpretato Giostra, la poesia di Gianni Rodari per sottolineare come il senso di armonia e di pace debba prevalere nelle relazioni tra gli uomini.
La IV^ Primaria ha rappresentato la Città di Olimpia, la città ideale in cui i rapporti tra le nazioni sono rappresentati dai giochi olimpici.
Infine, la V^ Primaria ha realizzato una Riflessione sulla Tecnologia: gli alunni sono partiti dalla mitologia Greca, quando agli albori dell’umanità Prometeo donò il fuoco agli uomini e da lì, in un viaggio attraverso i secoli, hanno notato come il fuoco sia oggi divenuto la moderna tecnologia. Una risorsa utile ma pericolosa, tanto come il fuoco, poiché è capace di condurre i più giovani a “stare connessi” più che a “essere connessi tra loro”. Eppure, l’uso consapevole della tecnologia ha dimostrato come dalla condivisione di un progetto possa nascere una visione comune, svilupparsi la capacità di collaborare, di aggregarsi intorno ad un’idea e di aggiungere il proprio tassello per dimostrare quanto conti il valore e il lavoro di ognuno. Anche attraverso un tablet.
Gli scatti di Mamma Mocanu