Il serbatoio affettivo dei nostri bambini – Approfondimento Pedagogico

In questo approfondimento pedagogico Chiara Velli, Coordinatrice Pedagogica de La Mongolfiera, affronta il tema dei riconoscimenti affettivi, importantissimi soprattutto nell’età dell’Infanzia.

 

Il “contatto buono”, i gesti affettuosi e le coccole sono un bisogno essenziale che accompagna tutti noi per l’intero arco della nostra esistenza. Esiste, tuttavia, una finestra temporale, quella dell’infanzia, in cui la loro importanza è ancora più grande

In questo periodo il cervello è estremamente plastico, è in grado cioè di cambiare strutturalmente e funzionalmente in base alle esperienze vissute.

E’ proprio per questo motivo che un abbraccio di pochi secondi è in grado di scatenare nel cervello dei nostri bambini una serie di reazioni chimiche che si traducono in una cascata di effetti benefici, dona una percezione di benessere e sicurezza, diminuisce i livelli d’ansia, fortifica il sistema immunitario, rafforza la fiducia negli altri e contribuisce alla maturazione dell’autostima.

Le coccole e il gioco sono dunque fondamentali per nutrire e sostenere la relazione emotiva con i nostri bambini. Spesso sono proprio i nostri bambini, soprattutto al termine di una lunga giornata fuori casa o lontano da mamma e papà, a richiederci di ricaricare il loro “serbatoio affettivo vuoto”, utilizzando la famosa immagine identificata dalla dott.ssa Iaccarino, pedagogista e formatrice.

A volte può succedere che i nostri bambini si mostrino nervosi, arrabbiati o irritabili e sotto forma di quelli che noi adulti etichettiamo facilmente come “capricci”, in realtà ci stiano richiedendo proprio il contatto affettivo, la ricarica del famoso serbatoio.

E allora, quali sono i piccoli gesti che possiamo fare noi adulti per “fare il pieno” di affetto ed emozioni per i nostri bambini?

  • Una strategia semplice ed efficace, per esempio, è quella di dedicargli immediatamente 10′-15′ minuti appena rientrati a casa dopo una giornata fuori, per stare insieme sul divano a farsi una coccola, leggere un libro, giocare insieme in un clima sereno e rilassato all’interno di un tempo esclusivo.
  • Altra strategia molto utile è quella di coinvolgere il bambino e farsi aiutare in casa a fare i mestieri o a preparare la cena, in modo che il piccolo si senta coinvolto e partecipe della cura della casa.Questi spunti rappresentano naturalmente dei semplici e generali input di riflessione/azione; ogni genitore poi, come sempre suggeriamo, in base all’età del bambino ed alla sua soggettività e anche in base a ciò che corrisponde di più al proprio modo di sentire, di essere e di fare, rielaborerà e riadatterà i suggerimenti alla propria routine familiare.Condividiamo una ben fatta grafica riassuntiva realizzata da Percorsi Formativi 0-6 che, sempre facendo riferimento alla similitudine del “serbatoio affettivo”, delinea i fondamentali ingredienti per fare il pieno, al contempo mettendo a fuoco perfettamente anche tutti i fattori che normalmente nel bambino concorrono, al contrario, allo svuotamento del serbatoio.