Dopo il successo dell’incontro sull’arte della negoziazione in famiglia ai tempi del Coronavirus, si è tenuto un nuovo incontro con la Dott.ssa Anna La Prova, psicologa e psicoterapeuta.
L’approfondimento pedagogico si è focalizzato sulla “Ripresa delle relazioni dopo il COVID: Come aiutare i nostri figli a non entrare nella sindrome della capanna.”
Dopo aver suggerito come trovare un equilibrio tra le mura di casa durante la quarantena nella Fase 2 si è posto un nuovo problema: “come uscire fuori casa “.
Lasciare il luogo sicuro per eccellenza, non è stato un processo immediato per tutti.
All’inizio della pandemia abbiamo subito un cambiamento repentino: “ci siamo fermati” improvvisamente. Questo processo è stato destabilizzante per tutti: abbiamo perso la prevedibilità sulle nostre vite, la routine, i giorni di vacanza, i tempi della scuola tutti i punti di riferimento che danno sicurezza alle nostre vite. Se inizialmente per i ragazzi ciò rappresentava un’opportunità di vacanza, pian piano la gioia si è trasformata in angoscia: non si poteva uscire perché fuori c’era un pericolo.
Quando poi ci è stato detto “adesso potete uscire” ma con una serie di accortezze, non è si è reso desiderabile per tutti perchè ciò non è coinciso con il “siamo fuori pericolo”.
Per questo motivo si è iniziato a parlare della sindrome della capanna o sindrome del prigioniero: un adattamento comportamentale adeguato ad uno spazio che si considera sicuro. Tanto maggiore è il tempo passato in un luogo tanto più difficile sarà riabituarsi alla socialità reale, essendo un tentativo disfunzionale di continuare a mantenere il controllo su sè stessi e sul proprio spazio come conseguenza dell’ansia per il cambiamento, già precedentemente subita.