I gemelli: come educare DUE persone con UN legame speciale

I gemelli sono in continua interazione tra loro e si condizionano a vicenda sia per quanto riguarda lo sviluppo fisicoche psichico.

“E proprio per questo – spiega Piera Brustia, docente di psicologia dinamica all’Università di Torino – possono andare incontro a un difficile processo di identificazione o a difficoltà di socializzazione, per una chiusura eccessiva della coppia gemellare che può rendere difficile affrontare la separazione l’uno dall’altro e lo sviluppo della rispettiva autonomia, ma anche a forme estreme di competitività, perché contemporaneamente possono manifestare identici bisogni da soddisfare e quindi competono tra loro per ottenere l’attenzione dei genitori.”

Un dubbio che spesso assale i genitori è se iscrivere i gemelli nella stessa classe o addirittura nella stessa scuola.

Anche in questo caso non esiste una risposta che valga per tutti. C’è chi è convinto che differenziare (anche) il loro percorso scolastico sia positivo per lasciar emergere la personalità di ciascuno. Ma non è universalmente valido. A volte gli stessi bambini manifestano il desiderio di essere separati, altre volte invece esprimono il desiderio di condividere maestre e compagni di classe. Ed è meglio assecondarli”.

In ogni caso, un team di psicologi dell’Università di Amsterdam ha monitorato circa 2mila coppie di gemelli fino all’età di 12 anni senza riscontrare differenze, né sul piano della socialità né sul rendimento scolastico, tra coloro che avevano frequentato la stessa classe e chi no.

Nelle Scuole CEFA, consapevoli delle meravigliose opportunità ma anche dei rischi” dei gemelli, la psicologa delle scuole affianca l’équipe educativa per curare nel dettaglio il percorso di entrambi. La psicologa effettua delle osservazioni all’interno del gruppo classe mirate ad individuare precocemente eventuali conflitti/problemi, gestirli e trasformarli in opportunità di crescita per entrambi.

“Comunemente si considera importante inserire due gemelli in classi separate al fine di garantire la differenziazione e lo sviluppo armonico di ciascuna personalità – spiega la Dott.ssa Carol Faitella- Psicologa, Psicoterapeuta Analista in formazione ed esperta in Neuropsicologia dell’Età Evolutiva responsabile del progetto Osservazioni e Consueling psicologico a Iunior e Petranova International- .

Tuttavia, è compito degli adulti di riferimento potenziare e sviluppare le identità individuali, coltivando questo senso di unicità attraverso percorsi di crescita e sviluppo in grado di cogliere punti di forza e debolezza di ognuno e trasformarli in una risorsa per l’altro, senza che questo comporti necessariamente un conflitto o una competizione. Sarà compito dell’insegnate riconoscere e valorizzare l’unicità del singolo, assicurando a ciascuno dei due la possibilità di sviluppare la propria individualità attraverso il continuo sperimentarsi autonomamente nelle relazioni con il gruppo dei pari.”